C’è chi vive prendendo a morsi la vita e chi invece a piccoli passi. Piccoli, timorosi, esitanti passi messi l’uno davanti all’altro.
E’ l’andatura delle persone ansiose o, più generalmente, di quelle che vengono chiamate “insicure“. Se fai parte di questa grande comunità, probabilmente quando pensi a te e al timore che hai nell’affrontare l’esistenza, fai spesso questa considerazione: non dovrei avere tanta paura, è sbagliato sentirmi così, gli altri al mio posto non sarebbero così spaventati o insicuri.
Questo pensiero, questa valutazione negativa che fai del tuo modo di approcciare la vita influisce sulla tua autostima più dell’insicurezza stessa. Il modo in cui interpreti e valuti le tue azioni influisce sulla valutazione di te più delle azioni stesse.
E se invece pensassi che ognuno è fatto a modo suo e che tu, come molte altre persone, tendi a calcolare maggiormente i rischi, a misurare maggiormente le conseguenze, a vivere con più prudenza, forse senza fare rumore. Se pensassi che sei fatta/o così e che non per forza questa cosa di te è sbagliata, non per forza ti rende una persona debole o fragile o meno valida, cosa cambierebbe nell’opinione che hai di te?
Non sto dicendo che se soffri di un disturbo d’ansia o attacchi di panico o di forte insicurezza, non dovresti cercare aiuto per risolvere il problema. Assolutamente. Sto però parlando del fatto che anche quando fai quei tuoi passi piccoli ed esitanti, stai a pensare al fatto che non avresti dovuto avere paura piuttosto che al fatto che quel passo lo hai compiuto. Ti colpevolizzi più perchè avresti voluto essere sicura/o e determinata/o, invece di pensare a quanto sei stata brava/o nel non arrenderti alla paura. A quanto coraggio ci è voluto per andare un poco oltre alla paura, all’ansia, all’insicurezza.
Si, lo so, stai per chiedermi: ma a che servirebbe dare valore ai piccoli passi se poi ho sempre paura? Serve per due motivi. Il primo è che la paura si nutre di ciò che non conosciamo e se avanzi, non importa a quale velocità e con che sicurezza, pian piano rendi più familiare ciò che ti spaventa.
Il secondo motivo è che la paura si nutre anche della valutazione negativa che fai di te. Soprattutto di quella. Perchè alla base c’è sempre il non fidarti di te, della tua capacità di contare su di te, di farcela con le tue risorse. E allora dare valore ai passi che fai, senza giudicare il come li fai, ma focalizzandoti sul fatto che li compi e che affronti le tue paure, serve a migliorare la fiducia in te. Cambiare lo sguardo sulla tua paura cambia lo sguardo che hai su di te.
Non è vero che sei coraggiosa/o se non hai paura. Perchè non esiste coraggio senza la paura. Coraggio è quando non ti arrendi alla paura, pur avendone molta, a volte moltissima. Se riuscirai a fare questo (e a volte serve un aiuto professionale), imparerai anche che il tuo modo di essere, di affrontare la vita calcolando i rischi, a piccoli passi esitanti, può avere anche dei vantaggi che chi prende la vita a morsi non conosce. Provare per credere.